Complice la pandemia, che tiene per più tempo in casa, tante volontarie Auser continuano a sferruzzare e a creare così coperte per le persone senza fissa dimora. Un’attività, questa, che è realizzata nell’ambito di “Una coperta ci unisce”, il progetto di Auser e Caritas, iniziato nel 2019 e che ancora oggi vede attive tante volontarie.

Sferruzzare è un’attività che aiuta a passare il tempo ed al tempo dà il valore:  attenzione a chi ci sta attorno ed è in difficoltà,  solidarietà, aiuto senza ottenere nulla in cambio se non appunto la gratificazione di dare valore al tempo.

Così diverse volontarie Auser, unitamente a signore con le quali intrecciano relazioni nei Centri Auser di Reggio Emilia, Cavriago, Cadelbosco Sopra e Carpineti, hanno confezionato, in circa quattro mesi, 19 coperte, coloratissime, precise e calde; operazione possibile anche grazie alla generosità di maglifici e privati che hanno fornito lana e cotone. E quanta lana e quanto cotone sono serviti! Diciannove coperte, sono 1.197 quadrettini, 20 per 20 centimetri, confezionati e rifiniti. «Difficile stabilire le ore impiegate – afferma Carla Iori, referente Auser del progetto – : abbiamo, considerato, mediamente 1 ora e 30 minuti per ogni quadretto, più due ore di confezionamento, pertanto, per le 19 coperte sono state lavorate 1.600 ore.»

Le prime coperte, realizzate a ottobre 2018, erano state destinate alla Casa di accoglienza per le donne vittime di tratta.

Nell’ultimo anno, dove è stato possibile, le volontarie si sono trovate in piccoli gruppi, sempre rispettando le distanze, utilizzando le mascherine e disinfettando mani e superfici. In questi casi, chiacchiere, risate e consigli sono state un valore aggiunto all’attività.

«In virtù della lana ricevuta e dell’impegno delle volontarie di Reggio Emilia, Cavriago, Cadelbosco Sopra, Carpineti, – continua Carla Iori – al caldo di una coperta di lana, qualcuno che non conoscete e non vi conosce vi ringrazierà. E grazie da Auser per la realizzazione di un progetto che conferma la nostra identità di associazione solidale e sempre disponibile ad offrire un contributo per garantire diritti fondamentali.»

Nelle foto qui sotto: le volontarie di Cadelbosco Sopra consegnano le coperte a Caritas; di seguito: due volontarie di Cadelbosco Sopra all’opera.